SECONDO RECORD NEGATIVO DEGLI ULTIMI 12 MESI
Il ritardo del decreto attuativo per gli incentivi, che ancora non vede la luce, ha appesantito il già notevole crollo del mercato delle immatricolazioni, che ad aprile sono scese a 97.339 unità complessive. Rispetto ad aprile 2021 si registrano 48.000 auto in meno, pari ad un calo del 33,0%, il secondo record negativo degli ultimi 12 mesi.
Nei primi quattro mesi il volume delle immatricolazioni ha raggiunto 435.647 unità, circa 160.000 in meno del corrispondente quadrimestre 2021, con una perdita del 26,5%.
Fortemente depresso anche il comparto delle auto con motori elettrici e delle ibride a bassissime emissioni. Ad aprile con 3.050 unità immatricolate le elettriche (BEV) hanno ridotto al 3,1% la loro quota sul totale, mentre le ibride plug-in (PHEV) con il 5,6% riescono a tenere la posizione.
I PRIVATI PERDONO IL 40%
La struttura del mercato di aprile conferma un crollo per tutti gli utilizzatori: i privati arrivano a perdere nel mese il 40% dei volumi immatricolati, scendendo al 53% di quota (-6,5 p.p.); nel 1° quadrimestre il calo è del 29%, fermandosi al 60,8% di share (-2,5 punti). Le autoimmatricolazioni, con una flessione del 31,4%, guadagnano qualche decimale al 9,1% di quota in aprile, al 9,4% nel cumulato. Il noleggio a lungo termine riduce la flessione a un – 11,3% nel mese (per il tracollo delle Captive), salendo al 23,5% di quota e nel cumulato la rappresentatività arriva al 19,5%. Le immatricolazioni del breve termine perdono il 39%, con una quota che si ferma al 7,7%, mentre nel 1° quadrimestre si porta al 4% del totale. Le società, con un calo inferiore al mercato e pari al 14,7%, guadagnano quota di mercato, salendo al 6,8% (+1,5 p.p.) nel mese e al 6,2% (+0,9 p.p.) in gennaio-aprile.
ALIMENTAZIONE
In attesa dell’avvio degli incentivi l’analisi per alimentazione mostra e conferma alcune discontinuità e tracolli generalizzati. Benzina e diesel perdono rispettivamente il 42,9% e 38,5% delle immatricolazioni in aprile, portandosi al 27% e 21% di quota (come nel 1° quadrimestre). Una flessione pesante questo mese coinvolge anche il Gpl (-23,2%), al 7,4% di quota (8,6% nel cumulato), mentre un tracollo vertiginoso interessa il metano che scende sotto l’1% di quota (0,9% in aprile e 1,1% in gennaio-aprile). Si conferma in flessione la quota delle BEV, nel mese appena al 3,1% del totale (3,3% nel cumulato), mentre le PHEV tengono – come anticipato – con il 5,6% di quota in aprile e il 5,1% nel 1° quadrimestre. Le ibride, seppur in calo in volume, salgono al 35% di rappresentatività in aprile, con le “full” hybrid al 9,2% e le “mild” al 25,8%. Nel cumulato le ibride coprono il 34,1% delle preferenze.
MALE TUTTI I SEGMENTI
Un pesantissimo tracollo coinvolge in aprile tutti i segmenti del mercato: le city car e utilitarie con un crollo di oltre 1/3 dei volumi scendono rispettivamente al 16,6% e al 37% di quota. Un minimo recupero di pochissimi decimali interessa le medie ed i segmenti E ed F. Il segmento D guadagna in aprile 1 punto.
CARROZERIE
Anche le carrozzerie segnano tutte un crollo generalizzato, ad eccezione dei soli monovolume compatti. I crossover ritornano market leader, salendo al 42,7%, con un distacco di quasi 4 punti dalle berline al 38,8% (leadership confermata nel cumulato). In crescita anche i fuoristrada al 12,1% del totale in aprile.
AREE GEOGRAFICHE
Tra il 30% e il 35% di flessione nel mese si collocano tutte le aree geografiche. Il Nord Est conferma la leadership con il 33,4% (grazie al noleggio, senza il quale scenderebbe al 22,2%), il Nord Ovest recupera qualche decimale, al 29,6%; il Centro Italia sale al 21,9%, mentre sono abbastanza stabili Sud e Isole, rispettivamente al 10,2% e 5% del totale.
EMISSIONI
Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in aprile calano del 3,1% a 119,6 g/Km, comunque in crescita rispetto ai 118,6 g/Km di marzo, per il crollo delle vendite di auto a zero o bassissime emissioni. Nel 1° quadrimestre le emissioni sono pari a 118,8 g/Km (-4,9%).
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 anche in aprile riflette la bassa quota di elettriche pure. Le fasce 0-20 g/Km e 21-60 g/Km si portano, infatti, su una quota combinata dell’8,5%, si contrae un po’ quella della fascia 61-135 g/Km, comunque al 64,9% del totale. Sale al 23% la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km, mentre scende all’1,7% la fascia oltre i 190 g/Km.
fonte: unrae.it